L’indagine sull’andamento della stagione turistica estiva appena conclusa in Alta Val di Susa è stata realizzata dal Centro Studi di turismOK, società con sede ad Aosta e Torino specializzata nel management e marketing turistico di montagna. Si tratta di uno studio che viene svolto periodicamente al fine di raccogliere e analizzare le impressioni degli operatori del ricettivo circa il buon andamento o i problemi che si sono incontrati, in attesa della pubblicazione dei dati ufficiali.
La ricerca ha visto coinvolte oltre 50 strutture ricettive, un campione significativo, che rappresenta oltre il 20% del totale dell’area, ripartite per tipologia, categoria e comprensorio turistico.
I temi affrontati durante lo svolgimento dell’indagine sono stati relativi alla soddisfazione degli operatori, al rapporto tra presenze di ospiti e risultati economici, all’analisi della domanda (il peso della clientela abituale, il valore delle prenotazioni intermediate), a quali sono state le strategie tariffarie degli operatori turistici e quali investimenti e a quanto ammonta la digitalizzazione nelle strutture ricettive della Val di Susa.
Il primo argomento affrontato riguarda la soddisfazione degli operatori: è stato possibile suddividere l’informazione ottenuta sia per il periodo estivo, preso nel suo complesso, ma anche riguardo ai singoli periodi (giugno, luglio, agosto e settembre). Dal grafico emerge una generale soddisfazione per la stagione estiva da parte degli operatori intervistati e, seppur leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, risulta comunque in linea con quello relativo all’estate 2018, attestandosi ad una soddisfazione pari al 60% (contro il 62% dello scorso anno).

Riuscendo a suddividere il comparto alberghiero da quello extralberghiero, si è potuto giungere alla conclusione che coloro che fanno parte di quest’ultimo comparto sono in media più soddisfatti.
Prendendo in analisi i singoli periodi delle ultime due stagioni estive emerge che, ad eccezione del mese di giugno, gli operatori si ritengono mediamente più soddisfatti nei mesi di luglio (+20%) e agosto (+5%):

Si è proceduto poi ad analizzare il rapporto tra presenze di ospiti e il risultato economico. Tra gli operatori turistici interessati il 56% circa si ritiene soddisfatto circa il numero di presenze registrate nei mesi estivi mentre solamente il 47% considera apprezzabili i risultati economici raggiunti.
Il tasso medio di occupazione annuo invece si aggira intorno al 46,5%, in aumento rispetto a quanto indicato dagli operatori turistici nella rilevazione estiva dello scorso anno (+7,1%).

Analizzando poi la domanda turistica, si è deciso di suddividere il tema relativo in due sotto categorie. Partendo dalla prima sotto categoria, focalizzandosi sul peso della clientela abituale, si è registrato che, in media, il 41% della clientela che frequenta l’Alta Val di Susa nella stagione estiva è di tipo abituale (rispetto al 46% registrato durante l’ultima indagine nel periodo invernale), un dato che può essere considerato in linea rispetto all’indagine compiuta nello stesso periodo durante l’anno precedente (pari al 43%).

Relativamente alla seconda categoria riguardante il peso delle prenotazioni intermediate rispetto alle prenotazioni dirette, in Alta Val di Susa il peso medio dell’intermediazione sulle OTA corrisponde al 40,5% dato che, facendo un raffronto con lo stesso periodo 2018, è da considerare in linea (41,8% nell’anno precedente, stesso periodo), mentre è leggermente superiore rispetto al dato registrato durante il periodo invernale, pari a circa il 35% del totale delle prenotazioni.
Nell’indagine svolta da turismOK si sono anche indagate le strategie tariffarie degli operatori turistici. Ciò che si evince è un dato molto importante quanto ovvio solamente guardando al grafico: nella stagione estiva, così come in quella invernale, le strategie tariffarie adottate dagli operatori valsusini sono ancora molto radicate alla rigidità dei listini e al confronto interno (86% del totale).
Il peso delle politiche di revenue management sono, invece, scelte ed adottate solamente dal 12% circa delle strutture ricettive, dato comunque in linea e anche in leggera crescita rispetto a quello registrato attraverso l’indagine invernale (dato pari al 10% del totale).

Cercando di guardare anche alla stagione invernale, si sono analizzate principalmente le strategie tariffarie che si intendono applicare, anche per poter confrontare le risposte rispetto ai dati raccolti lo scorso anno e comprendere se ci sono state variazioni significative.
Rispetto a quanto indicato nell’indagine estiva dello scorso anno, appare chiaro che si sia ridotto il numero di operatori che ha scelto di lasciare invariate le proprie tariffe (differenza di circa 5 punti percentuali), così come quello di coloro che non hanno ancora deciso il listino prezzi. Emerge anche una crescita consistente di operatori che hanno scelto di ritoccare verso l’alto i propri prezzi, dato notevolmente in rialzo se paragonato allo stesso periodo dello scorso anno, nel quale solo il 13% degli operatori turistici aveva dichiarato di voler aumentare le proprie tariffe per la stagione invernale.

Per avere una più ampia visione interna inerente la tariffazione scelta, è stata creata graficamente la forbice tariffaria per principali località, per comprendere meglio quale sia stata la variazione tra le tariffe minime e massime in Alta Val di Susa. I comuni di Bardonecchia, Sauze d’Oulx e Sestriere si caratterizzano per un prezzo minimo di circa 2,3 volte inferiore rispetto a quello massimo applicato.

Infine, è stato ritenuto di fondamentale importanza soffermarsi su quali siano stati i principali investimenti in opere strutturali o di digitalizzazione dell’azienda che gli operatori turistici hanno deciso di promuovere per mantenere la propria struttura al passo coi tempi. Sono stati individuati sei ambiti di intervento per investimenti: digitalizzazione dell’azienda, formazione, attrezzature, marketing e comunicazione, opere strutturali, restyling e ammodernamento.
Nel corso dell’ultimo anno il 40% degli operatori turistici intervistati ha realizzato almeno un investimento negli ambiti individuati. Restyling e ammodernamento e opere strutturali sono stati i maggiori investimenti individuati, nei quali gli intervistati hanno utilizzato un budget intorno al 3,4% del fatturato medio annuo.

Guardando poi, nello specifico, alla digitalizzazione nelle strutture ricettive, si sono richieste informazioni sull’utilizzo dei vari strumenti da parte degli operatori turistici in merito a sito web responsive, utilizzo di PMS, utilizzo del Booking engine, di Channel manager, di Software per il monitoraggio della reputazione, di software per il controllo di gestione o, infine, la sottoscrizione di un contratto con una società di Consulenza Management e Marketing.
I risultati indicano che oltre il 55% del totale possiede un proprio sito web responsive, strumento maggiormente adottato dagli operatori dell’Alta Val di Susa, principalmente perché già incorporato nella creazione stessa della pagina personale. Il trend è in crescita nell’utilizzo di altri strumenti quali PMS, Booking engine e Channel Manager (38,6% 37,2%, 27,3% rispettivamente). Dati che si prospettano notevolmente in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in cui si attestavano intorno, rispettivamente al 25,93% (PMS), 18,52% (Channel manager), 18,52% (Booking engine).

Grazie alla disponibilità di una quantità importante di dati, il Centro studi di turismOK dispone sempre ed in tempo reale di un quadro generale della situazione e di dati sui flussi delle aziende turistiche, di statistiche sugli operatori del ricettivo e studi sulle caratteristiche dei turisti come anche molte altre analisi in campo turistico-ricettivo, che consentono di offrire servizi anche per coloro che intendono investire nel settore turistico, e necessitano di piani di impresa adatti allo scopo.